(LA RUBRICA DEL DOTT.KERR)
Sembra sempre più attuale il dibattito che intreccia pericolosamente i due poli attrattivi più importanti per l’uomo, portando a scontri interpretativi tra diverse scuole di pensiero: il sesso fa bene al calcio?
Storicamente ci sono sempre stati dei punti fermi abbastanza fissi, ovvero che prima della partita il sesso fosse da escludere a priori, da cui una delle funzioni principali del ritiro pre-match. O almeno così in Italia e in qualche altro paese. In Inghilterra ad esempio non esiste questa regola, perché i match giocati in casa o nelle vicinanze non sono accompagnati dal ritiro, per cui ogni giocatore può tranquillamente passare la sera prima della partita in casa con la propria famiglia e raggiungere con la propria borsa la squadra allo stadio il giorno stesso. Al di là di considerazioni ipocrite e cherubine dei pedatori casalinghi(“approfitto per giocare con i miei figli” “guardo la tv e a letto presto” “mi diletto nel punto e croce”), è noto che molti giocatori ammettano senza dubbi di sorta che non solo fanno sesso con la propria partner, ma che addirittura questa pratica sia indispensabile per raggiungere uno stato psico-emotivo perfetto per affrontare il match. Tra i sostenitori più agguerriti di questa attitudine, c’è il tulipano nero Ruud Gullit o Psycho Roy Keane, ma anche numerosi altri giocatori anche meno famosi, come si legge tranquillamente dalle loro biografie, numerosissime nel regno unito, mentre nel nostro paese, oltre ad una riluttanza editoriale, vige stranamente anche un certo silenzio sull’argomento.
La tendenza globalizzante che vede il calciatore accoppiato alla starlette di turno(è misurabile anche dalla tendenza alle meches, come sostiene il mio esimio collega Eric), vede sempre più associabile le colpe di performance scadenti del giocatore alla partner del momento; anzi esiste pure una scienza pseudo-esatta, almeno nei conciliaboli del lunedì mattina nei bar, che misura il tasso di sesso dispendi-energie con la popolarità della valletta/velina: quanti di noi ha addotto in passato anche recentissimo un calo di forma di un giocatore come colpa della fidanzata televisiva?
La prima differenza però che si coglie attraverso un’indagine trasversale è che nel passato tali discussioni fossero appannaggio esclusivo dei giocatori più talentuosi e fuori dagli schemi, come i compianti George Best e Gigi Meroni (la grande farfalla granata per i neofiti) oppure di Eder, noto marpione finito addirittura accoltellato dal marito di una delle sue prede, o del solito Maradona, ma anche di Falcao o dell’abatino Rivera, tanto per citare anche due all’apparenza più “regolari”.
Oggi, a parte i soliti nomi Vieri e Beckham, troviamo un’infinita pletora di giocatori e veline che si accoppiano, preferibilmente in discoteca, dando inizio spesso, almeno secondo le sopraccitate chiacchere da bar semi-scientifiche, ad una parabola discendente di lui e un’ascendente di lei, almeno in quell’abitudine monocausale di attribuire la broccaggine di lui esclusivamente agli scosciamenti della prezzemolina mediatica, come se un Bombardini qualunque sarebbe potuto arrivare in nazionale se non avesse avuto tutte quelle femmine attorno(n.d.r. ho citato Bombardini non tanto per recente livore calcistico, ma in quanto giocatore con più collezione di femmine famose, dato certo).
Questo per quanto riguarda il versante più culturale del busillis.
Addentrandoci di più nei motivi biologico-naturali, è possibile affermare senza dubbi che il sesso FACCIA BENE: essendo un’attività fisiologica, escluderla sembrerebbe essere addirittura controproducente per il normale corso psico-fisico dell’uomo.Sul dispendio di energie dipende molto dai soggetti coinvolti, ma il range si attesta dalle 250 fino alle 500 calorie di consumo a rapporto, quindi una quantità facilmente recuperabile nell’arco di una giornata o anche meno.
Quindi il divieto sessuale di alcuni allenatori/preparatori dev’essere collegato più certamente a fattori di tipo psicologico, ovvero quello che può essere una distrazione per il calciatore invece che uno sfogo naturale, considerando più che altro le scappatelle e le avventure occasionali, in quanto è altresì provato che fare sesso con la propria partner abituale riduca nell’uomo(si parla di percentuali alte) l’ansia da prestazione e faccia vivere il match con una propensione ottimale.
In attesa di altri approfondimenti sulla questione o anche di testimonianze personali(io stesso mi ricordo un pomeriggio estivo di sesso e una tripletta serale al torneo rionale, anche se uscii tra i crampi), vi lascerei anche con un’altra domanda: e invece il calcio fa bene al sesso?
Au revoir.
Dott.Kerr
6 commenti:
Questo è uno dei motivi per cui detesto le psicologhe.
cativo...ti ho anche citato come collega.
cativo...ti ho anche citato come collega.
Io scriverò un pezzo su "JK e la tecnologia".
mmm, sai che stavo scrivendo un pezzo proprio su Bombardini?
@Detari: Mettici molte foto di chi tu sai.
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