Il Bar dello Sport

domenica 30 settembre 2007

Connection

Eminem e Gina Lynn

A rifletterci bene, fra pornostars, calciatori (soprattutto brasiliani), wrestlers, supereroi, gansters e rappers (in misura diversa tutte mie passioni) un elemento comune c’è. E non è poco, dato che non vedo molte connessioni fra tutte queste categorie.
O meglio, le posso concepire a coppie. In questo senso, per esempio, mi sembra superfluo evidenziare le possibili corrispondenze fra gangster e rappers, o fra mignotte e calciatori. Quelle le possono vedere anche i ciechi…
50 Cent con gran bonazza

Invece, le connessioni fra gangsters e calciatori brasiliani, o fra le pornostars e i supereroi sembrerebbero più tenui, quasi inesistenti.
Sono sicuro che qualcuno, sforzandosi, può trovarne di sorprendenti, ma la maggior parte sarebbero sicuramente forzate (a parte Big Luciano Moggi come trait d’union fra gangsters e calciatori e Big Jenna Jameson come protagonista dei fumetti Virgin ad avvicinare porno e comics).
Ma divago, come al solito. Parlavo dell’elemento comune.
È ovvio. Come ho fatto a non pensarci prima? Hanno tutti bisogno dell’identità segreta e del nom de plume.

Se non li conoscete, uccidetevi subito

Pensateci bene, pornostars, calciatori brasiliani, wrestlers, supereroi, gansters e rappers, per avere una credibilità, devono TUTTI avere un nome d’arte.
È vero, ci sono nobilissime eccezioni, ma si tratta sempre di situazioni fuori dalla norma.
Moana Pozzi, Paulo Roberto Falcao, Bruno Sammartino, Guy Gardner, Al Capone e Keith Murray, per fare un esempio, sono certamente fra i migliori di sempre nel proprio campo, ma non è questo il punto.
Per avere una credibilità nei diversi campi in cui lavorano, pornostars, calciatori brasiliani, wrestlers, supereroi, gansters e rappers DEVONO avere un nome d’arte. Devono crearsi un personaggio.
E questa opera di cesello, nella creazione di una personalità pubblica, passa necessariamente per la scelta di un nome figo. Un’estetica che diventa etica, si potrebbe dire… Voglio dire, se un gangster si chiama Dutch Shultz, Lucky Luciano, Supreme o Big Meech, si sa già che è meglio lasciarli in pace. Antonio Solinas fa tutto un altro effetto…
In alcuni casi, come hip hop e porno (ma anche nel caso di molti calciatori brasiliani, vedi Zico/Galinho o Pelè/O’ Rey), il nome d’arte diventa addirittura multiplo. Servirà forse a compensare per tutti i Siffredi e Taddei e tutte le Lauryn Hill che non usano un nome d’arte?
È interessante notare come le categorie di persone in esame, spesso, attingano allo stesso immaginario (come non citare il rapper Saukrates e l’ex campione brasiliano Socrates, per esempio, oppure MF Doom e Doctor Doom, oppure Capone e Noreaga vs Al Capone e “faccia d’ananas” Noriega? E il gangster Supreme e il personaggio a fumetti Supreme della Image? E Barbarella pornostar rispetto a Barbarella fumetto?).
Altre volte, l’immaginario collettivo ha la meglio e le categorie si cannibalizzano a vicenda (esempi? Il portiere uruguayano “Superman” Serè, i rappers Beanie Siegel e Method Man/Johnny Blaze, fra gli altri, ma anche Hulk Hogan).
In altri casi, a volte si predilige una sorprendente linea di “ortodossia” autoreferenziale (le diverse incarnazioni di Rey Mysterio, tutti gli Stone e le Lynn del porno, i Julio Cesar brasiliani, le versioni Golden Age e moderne dei supereroi).
Sia quel che sia, senza il nome d’arte, il mondo di pornostars, calciatori brasiliani, wrestlers, supereroi, gansters e rappers sarebbe molto meno interessante.
In alcuni casi, i nomi da soli valgono un applauso, vedi l’attore porno Michael J. Cox…

Magic Jon Juan con due Juanettes

Naturalmente è chiaro che ci sono altre categorie di persone che basano la propria esistenza sul nome di battaglia, ma di solito queste non mi interessano. Soprattutto se si tratta di magnaccia (per cui però posso fare un’eccezione, vedi Magic Don Juan e le sue Juanettes), travestiti, di lottatori di sumo o, peggio ancora (Dio ce ne scampi!) di fantini del Palio di Siena…

6 commenti:

Anonimo ha detto...

post divertente e interessante...
unico appunto: i rapper Capone e Noreaga "cannibalizzano" gli omonimi gangster, non è un caso di uso dello stesso immaginario... Ricordo infatti che tutti i membri della loro crew avevano scelto come nome d'arte quello di un gangster (o più spesso di un sanguinario dittatore, dato che certe sottili distinzioni nei blocks non interessano): ricordo tra gli altri un Musalini, un Khadafi e un Castro...

Vara

Wayne ha detto...

E questi due chi cazzo sono?

franzis ha detto...

lo dicevo di non lasciare le chiavi sotto il tappeto

Antonio ha detto...

Sono stato invitato, se ti sfugge il particolare...
Non e' che mi sono imbucato.

Comunque, se ti da' tanto fastidio, non posto piu'.

PopArtDejaVu ha detto...

Ma va, che scherzano...

Antonio ha detto...

si sa che io sono permaloso...
comunque diglielo, che me le hai lasciate tu, le "chiavi sotto il tappeto".