Il Bar dello Sport

domenica 30 settembre 2007

Connection

Eminem e Gina Lynn

A rifletterci bene, fra pornostars, calciatori (soprattutto brasiliani), wrestlers, supereroi, gansters e rappers (in misura diversa tutte mie passioni) un elemento comune c’è. E non è poco, dato che non vedo molte connessioni fra tutte queste categorie.
O meglio, le posso concepire a coppie. In questo senso, per esempio, mi sembra superfluo evidenziare le possibili corrispondenze fra gangster e rappers, o fra mignotte e calciatori. Quelle le possono vedere anche i ciechi…
50 Cent con gran bonazza

Invece, le connessioni fra gangsters e calciatori brasiliani, o fra le pornostars e i supereroi sembrerebbero più tenui, quasi inesistenti.
Sono sicuro che qualcuno, sforzandosi, può trovarne di sorprendenti, ma la maggior parte sarebbero sicuramente forzate (a parte Big Luciano Moggi come trait d’union fra gangsters e calciatori e Big Jenna Jameson come protagonista dei fumetti Virgin ad avvicinare porno e comics).
Ma divago, come al solito. Parlavo dell’elemento comune.
È ovvio. Come ho fatto a non pensarci prima? Hanno tutti bisogno dell’identità segreta e del nom de plume.

Se non li conoscete, uccidetevi subito

Pensateci bene, pornostars, calciatori brasiliani, wrestlers, supereroi, gansters e rappers, per avere una credibilità, devono TUTTI avere un nome d’arte.
È vero, ci sono nobilissime eccezioni, ma si tratta sempre di situazioni fuori dalla norma.
Moana Pozzi, Paulo Roberto Falcao, Bruno Sammartino, Guy Gardner, Al Capone e Keith Murray, per fare un esempio, sono certamente fra i migliori di sempre nel proprio campo, ma non è questo il punto.
Per avere una credibilità nei diversi campi in cui lavorano, pornostars, calciatori brasiliani, wrestlers, supereroi, gansters e rappers DEVONO avere un nome d’arte. Devono crearsi un personaggio.
E questa opera di cesello, nella creazione di una personalità pubblica, passa necessariamente per la scelta di un nome figo. Un’estetica che diventa etica, si potrebbe dire… Voglio dire, se un gangster si chiama Dutch Shultz, Lucky Luciano, Supreme o Big Meech, si sa già che è meglio lasciarli in pace. Antonio Solinas fa tutto un altro effetto…
In alcuni casi, come hip hop e porno (ma anche nel caso di molti calciatori brasiliani, vedi Zico/Galinho o Pelè/O’ Rey), il nome d’arte diventa addirittura multiplo. Servirà forse a compensare per tutti i Siffredi e Taddei e tutte le Lauryn Hill che non usano un nome d’arte?
È interessante notare come le categorie di persone in esame, spesso, attingano allo stesso immaginario (come non citare il rapper Saukrates e l’ex campione brasiliano Socrates, per esempio, oppure MF Doom e Doctor Doom, oppure Capone e Noreaga vs Al Capone e “faccia d’ananas” Noriega? E il gangster Supreme e il personaggio a fumetti Supreme della Image? E Barbarella pornostar rispetto a Barbarella fumetto?).
Altre volte, l’immaginario collettivo ha la meglio e le categorie si cannibalizzano a vicenda (esempi? Il portiere uruguayano “Superman” Serè, i rappers Beanie Siegel e Method Man/Johnny Blaze, fra gli altri, ma anche Hulk Hogan).
In altri casi, a volte si predilige una sorprendente linea di “ortodossia” autoreferenziale (le diverse incarnazioni di Rey Mysterio, tutti gli Stone e le Lynn del porno, i Julio Cesar brasiliani, le versioni Golden Age e moderne dei supereroi).
Sia quel che sia, senza il nome d’arte, il mondo di pornostars, calciatori brasiliani, wrestlers, supereroi, gansters e rappers sarebbe molto meno interessante.
In alcuni casi, i nomi da soli valgono un applauso, vedi l’attore porno Michael J. Cox…

Magic Jon Juan con due Juanettes

Naturalmente è chiaro che ci sono altre categorie di persone che basano la propria esistenza sul nome di battaglia, ma di solito queste non mi interessano. Soprattutto se si tratta di magnaccia (per cui però posso fare un’eccezione, vedi Magic Don Juan e le sue Juanettes), travestiti, di lottatori di sumo o, peggio ancora (Dio ce ne scampi!) di fantini del Palio di Siena…

mercoledì 26 settembre 2007

Punizione diretta #5 Le tette di Figo e il pene di Ibrahimovic

A San Siro si rivede finalmente un'Inter corsara e sicura dei propri mezzi. Il pregiudicato serbo svedese Ibrahimovic e il divino Figo guidano la squadra nerazzurra a una netta vittoria per tre a zero che li riporta primi in classifica, in attesa del big match di sabato con la Roma.

Comunque, nonostante la grande prestazione degli interisti, le scelte di Mazzarri non convincono, soprattutto quella di lasciare in panchina il migliore attaccante doriano: Roberto Mancini.

La partita de facto dura solo una ventina di minuti, in cui i blucerchiati sembrano tenere bene il campo, l'Inter in affanno, e il pregiudicato si diverte a mostrare numeri da brocco. Ma pare essere tutta una finta, e con la spocchia di un quindicenne che impenna in Booster fuori dall'oratorio, al ventitreesimo, su passaggio del divino Figo e velo di Crespo, Ibrahimovic si trova solo di fronte a Mirante, che può solo mirare l'incrociata di sinistro dell'attaccante nerazzurro.

La Samp accusa il colpo, e presa sicurezza dal gol, l'Inter inizia ad imbastire pure un certo gioco, forse non arioso e bello da vedere come quello romanista, ma di sicuro meno burino.

Zanetti, schierato terzino destro per l'estradizione per crimini contro l'umanità di Maicon, è a tratti inarrestabile; il divino Figo è in una di quelle belle serate in cui il tempo per lui non pare mai essere passato; Samuel è un gigante; e la coppia di pelati di centrocampo, Dacourt e Cambiasso, dirige le operazione con sicurezza e determinazione. Ma su tutti svetta il pregiudicato svedese.

All'inizio della ripresa infatti, dopo aver mostrato già altre pregevoli giocate, Ibrahimovic si inventa un gol che è un concentrato di tutto il suo calcio: tecnica, forza fisica, potenza, velocità di esecuzione, e una faccia da culo terrificante: è il due a zero, e la partita cala il sipario.

C'è giusto il tempo per vedere il tre a zero del divino Figo, liberato da un passaggio di Crespo, e la partita assume i contorni di un'amichevole, con Mazzarri che concede una ventina di minuti a Cassano, e Mancini che invece azzarda la mossa di Pelé, indimenticato campione ritiratosi però dal calcio da tempo.

Ma non c'è più alcuna emozione particolare, solo accademia. Tre punti, primo posto conquistato, e ora la resa dei conti con la Roma.


Julio Cesar: senza voto
Gli attaccanti blucerchiati lo impensieriscono così poco, che volendo potrebbe pure togliersi i guantoni per scaccolarsi.

Javier Zanetti: 7.5
Ara la fascia destra travolgendo tutto quello che incontra.

Samuel: 7
Sicuro come il sesso con una donna in menopausa, ma decisamente più appaggante.

Cordoba: 6
Un quindicenne infoiato ad una festa in cui tutti si divertono: la cappella vuole cercare di piazzarla comunque. Per stavolta va comunque in bianco.

Maxwell: 6.5
Brasiliano, bravo nel dribbling, tecnico, offensivo, ma incerto e svagato in difesa. Se non fosse un terzino sinistro sarebbe davvero un rischio metterlo terzino sinistro.

Figo: 7.5
Potrebbe essere più bello da vedere giusto se avesse le tette.

Pelé: senza voto
Per avere quasi settant'anni li porta bene.

Dacourt: 6.5
Dirige con tale facilità il centrocampo, che potrebbe nel mentre della partita, girare lo spot dei Ringo Boys con Cambiasso.

Cambiasso: 7
Fa sembrare le comparse di 300 delle fighette senza nerbo.

Cesar: 6
La Monica Lewinsky del calcio: arrivato come stagista ha dovuto inghiottire bocconi amari, ma alla fine ha ottenuto il suo posto al sole.

Crespo: 6
Fa il minimo indispensabile, ma questo minimo è il velo per il primo gol del pregiudicato e l'assist per Figo.

Suazo: senza voto
Arriva quando la festa è già finita.

Ibrahimovic: 8
Lungo, grosso, inarrestabile: Rocco Siffredi è tornato, e gioca a calcio.

Adriano: senza voto
Gli mancano solo le mani sporche di Nutella per sembrare definitivamente l'amico ciccione che viene invitato alle feste solo perché impari ad integrarsi con gli altri.

Piccola guida per pornamatori con l'hobby del calcio (o piccola guida per amatori del calcio con l'hobby del porno)


Le analogie, le similitudini e i paralleli tra due mondi particolarmente cari al maschio latino (soprattutto se single e/o laziale) sono davanti agli occhi di tutti e non avete certo bisogno di questo blog per scoprirli: fallo da dietro, entrare da dietro, un fallo grosso come una casa, insacca dal limite, penetrazione in area, penetra e va a segno, si alza la bandierina del fuorigioco, la spinge in avanti ((c) Marco Civoli @PES), non posso vivere senza calzo ((c) Antonella Clerici).

Viene da sè, quindi, questa rassegna dei generi che contraddistinguono IL genere, in cui accostare gli ipotetici rappresentanti del mondo del pallone che meglio li incarnano.

Siete liberi di commentare, integrare e utilizzare google e pornotube.



genere: mature

per gli amici: "tardona", "gallina vecchia fa buon (s)brodo(a)

in poche parole: attempate signore, annoiate da mariti che non le riservano più le dovute attenzioni da quando ci sono le partite sky con Alice, si danno volentieri a destra e sinistra, predilegendo vigorosi fattorini e idraulici, focosi colored e amici dei loro pargoli in cerca della cremeria

approccio sconsigliato: "ma lei questa lagna me la chiama musica?", "ma ai suoi tempi ...(seguito da una qualsiasi domanda)", "per caso conosce il grande bufalo?"

posizione preferita: lei sopra, lui sotto, il marito nell'armadio che guarda dal buco della serratura con un fazzolleto in bocca (e un dito in culo) per smorzare i mugolii

starring:




genere: teen

per gli amici: "bella, pischè!", "pippi cazzilunghi"

in poche parole: giovani fanciulle, dalle lunghe treccie e probabilmente minorenni, annoiate dalle repliche di beverly hills e dagli sfondi jamba per il telefonino, si danno volentieri a destra e sinistra, prediligendo severi professori, registi amatoriali, focosi colored e papà dei marmocchi a cui fanno le baby sitter

approccio sconsigliato: "ma tu questo rumore lo chiami musica?", "ai miei tempi (seguito da una qualsiasi frase)", "per caso conosci il grande bufalo?"

posizione preferita: lei sopra, lui in questura per molestie a minori

starring:






genere: black

per gli amici: "a nicra",

in poche parole: figlie della Madre Africa, annoiate dal rap e dalle facili vittorie del team USA a campionati FIBA americani, si danno volentieri a destra e sinistra, prediligendo cantanti country tatuati, focosi colored e deputati della lega nord

aroccio sconsigliato: "ecco, adesso dimmi se è vero che i neri ce l'hanno più lungo dei bianchi!", "se di faggio vedere la fodo che ho sulla badende, du mi fai vedere guella ghe hai sul bermesso di soggiorno?", "per caso conosci il grande bufalo?"

posizione preferita: lui sotto, lei sopra, che si muove su e giù a ritmo (che c'hanno nel sangue)

starring:






genere: asian

per gli amici: "pisciata controvento", "muso giallo"

in poche parole: figlie dell'Estremo Oriente, annoiate dal soduko e da appena 14 ore di lavoro, si danno volentieri a destra e sinistra, prediligendo tutti quelli con due peli in croce sul petto ed un coso appena poco più grande di quelli minuscoli che i giappo hanno tra le gambe (e quindi focosi colored)

approccio sconsigliato: "scusa ma non ci siamo già visti da un'altra parte? sarà che per me voi mezzi cinesi, mezzi giapponesi siete tutti uguali...", "se ti faccio vedele la foto che ho sulla patente, tu mi fai vedele quella che hai sul pelmesso di soggiolno?", "per caso conosci il grande bufalo?"

posizione preferita: lui sotto, lei sopra, che si muove su e giù fuori ritmo (vorrei vedere voi dopo 14 ore di lavoro se state a pensa al ritmo)

starring:









genere: tranny

per gli amici: " "e questo che cazzo è?" "il mio, tesoro!" "

in poche parole: ex promesse del calcio, annoiate dagli infortuni e dalla GEA, cambiano medico e lo danno a destra e sinistra, privilegiando attori di fiction cocainomani, giovani capitani di industria cocainomani dai riccioli d'oro e portavoci del Governo (presubilmente cocainomani)

approccio sconsigliato: "signorina le è caduto il fazzoletto, aspetti che glielo raccolgo"

posizione preferita: lui sopra, lui sotto

starring:










domenica 23 settembre 2007

Il punto sulla B



Un batedo di gol in questa quinta di campionato di B.


Quando gioca il Brescia, ora come ora, non ce n'è per nessuno: tre pere al Messina e via andare. Partita da scarabaccino a Modena, con l'Albinoleffe che la spunta all'ultimo minuto: squadra tosta, che va a busso e che impone il propio gioco; vincere a Modena non è facile e lei c'è riuscita. Il Lecce passeggia facile ad Avellino, mentre il Mantova si prende un bel papagnone nei denti e rimedia una brutta sconfitta interna ad opera del Pisa. Il Bologna vince senza troppi patemi con la Triestina. Ora che non ci sono squadre da mandare in A a tutti i costi, cominciano anche ad assegnarle i rigori. Il Chievo non stacca il piede dall'accelleratore e passa a Frosinone.


Il Bari sembra cominciare a trovare il bandolo della matassa e asfalta il Ravenna, che deve risolvere problemi evidenti in difesa.
Il Grosseto, spinto da un tifo da Maracanà, ribalta il risultato con il Rimini e fa sua la partita. Un Ascoli con un Taibi che fa dei bambini coi baffi in porta, vince di misura con uno Spezia molto sfortunato (e troppo debole in difesa). A Cesena stanno ancora sbattendo i maroni contro gli spigoli del tavolo: per ben due volte, in 11 contro 9, si sono fatti riprendere dal Vicenza. Infine con un rigore il Treviso batte un Piacenza lontano parente della squadra dell'anno passato.

sabato 22 settembre 2007

jeBem 5

Conferme: il Brescia, attualmente la migliore dell'intero lotto malgrado il reparto avanzato non sia ancora di gran livello nonostante Possanzini ma in attesa di Bazzani, il Lecce che vince in terra irpina senza alcuna difficoltà, il Chievo che batte i ciociari in una gara interessante per le sorti di entrambe.

Sorprese: il Grosseto che rimonta il Rimini, che comunque è più debole dell'anno scorso e il Mantova delle vecchie stelle (o stelle cadenti?) che perde in casa con l'ormai solito Pisa corsaro.

L'AlbinoLeffe continua a fare legna per l'inverno, ma intanto è sempre lì. Il Bologna punta forse a fare il record dei rigori assegnati, dopo anni di piagnistei. Lo Spezia è una schiappa in casa come fuori.

Piuttosto: tanti gol nella stessa giornata di difensori di ruolo (Cioffi, Stellini, 2 Dallamano, Cortellini, Scardina, Nastos, Cesar, Milone), e per la serie B è una bella novità.
I punteros non sono da meno in questo turno scoppiettante con 36 reti, dopo che nel turno scorso ci sono stati tante, troppe gare a reti bianche.

Inversione di tendenza o casualità, il prossimo martedì sera potremo già verificare con le gare della 6ª giornata.

mercoledì 19 settembre 2007

Punizione diretta #4 Nazim Hikmet special

Nel nome di Allah, clemente e misericordioso, io vi racconterò una storia. Perché Allah è l'unico vero dio, e Maometto il suo profeta.

Sappiate che il nostro racconto parte in una delle terre lontane chiamata Milano, abitate da infedeli, da dove giunse un'orda scomposta di invasori, che pensaron di far conquiste nella bella Istanbul, baciata dal mare, e dove dolce al calar del sole il canto dei mu'adhdhin si diffonde.

Vi eran tra essi dei feroci guerrieri, famosi nelle loro terre per la loro inaudita potenza in battaglia, e la totale mancanza di clemenza verso l'avversario. Guerrieri come il temibile Samuel, dagli occhi di ghiaccio e dal volto arcigno, o il prode Stankovic, aduso a mille battaglie, o ancora il feroce Ibrahimovic, conosciuto da tutti per l'eleganza con cui puniva il nemico. Grande era lo schieramento di forze che si apprestava a conquistare Istanbul, e gloriosa pareva essere la spedizione degli infedeli.

Ma Allah ama il suo popolo, e mai permetterebbe che fosse lasciato alla mercé degli invasori, e toccò quindi il cuore dei nemici dei suoi fedeli, e le loro gambe tremarono, la loro mente si annebbiò, e con grande scorno si arresero, e tornarono da dove erano venuti, imparando l'amara lezione nella maniera più dura.

Con grande gioia il popolo di Istanbul festeggio e lodò Allah per la vittoria che egli aveva concesso loro sui suoi nemici, a tal punto che per qualche giorno essi non pensarono manco a farsi saltare in aria nel tempo libero, tirandosi dietro qualche infedele.

Giuro su tutti i djinn del deserto, e la santa Ka'aba, e il panino al kebab che ho mangiato la settimana scorsa da quel negozio sotto casa ( eche sicuramente foraggia il terrorismo di matrice islamica), che questa è la mia storia, ed è vera.

Perché Allah è l'unico vero dio, e Maometto il suo profeta.


Julio Cesar: 7.5
La moltiplicazione dei pani e dei pesci mi aveva impressionato di meno.

J. Zanetti: 5.5
Si dimostra così timido che di sicuro non avrebbe limonato manco ad una festa delle medie.

Rivas: 6
Bene come marcatore, attento e molto fisico, ma tecnicamente è tra lo scarso e il disabile.

Samuel: 6
Duella con Kezman, cerca di salvare alla disperata, ma non è colpa sua se i centrocampisti non fanno filtro.

Maxwell: 4.5
Non ha giocato male, per uno con la labirintite.

Stankovic: 5
L'esperienza adolescenziale di farsi scoprire dalla mamma mentre ti tocchi: imbarazzante.

Dacourt: 5
Ricorda Mauro Repetto degli 883: non si capisce bene cosa cazzo sia lì a fare.

Jimenez: 5
Ruba due calci d'angolo a Figo. Via, brutta merda!

Cambiasso: 6
L'unico a centrocampo che tenta di fare filtro e di farsi vedere in appoggio in avanti. Tenta.

Solari: 4.5
Penalizzato eccessivamente dalla sua somiglianza con Drupi.

Figo: 6
Entra, cerca di mettere ordine, ma la squadra non riesce a seguirlo. Ma io ti voglio bene lo stesso.

Suazo: 5
Inizia bene, con un bello scatto al decimo del primo tempo in contropiede. Finisce bene, con un bello scatto al decimo del primo tempo in contropiede.

Ibrahimovic: 5
Oh, mettiamo in quarantena Adriano? Sarà mica contagioso?

Crespo: 7
Bel taglio di capelli.

Mancini: 4.5
E non piangere o tra un po' vedrai piangere anche me!

martedì 18 settembre 2007

Rock 'n' Roll Devils #1


Inauguriamo una nuova rubrica, cugina di "punizione diretta", ma dedicata alle pagelle dei milanisti in Champion's League... In rock 'n' roll style!

Questi i voti dopo l'esordio rossonero di stasera contro il Benfica, conclusosi con una bella vittoria per 2-1. Rock on!


Dida - 6
Il Benfica, come ogni squadra portoghese, tende a concludere poco in porta, e non lo impegna granché. Incolpevole sul gol, fa un paio di buoni interventi nelle rarissime occasioni in cui è chiamato in causa. Spettatore non pagante.

Oddo - 6
Corre molto, si impegna, senza picchi ma affidabile. Come uno di quei bassisti poco appariscenti, ma sui quali puoi sempre contare. Alla John Illsley.

Nesta - 6,5
Puntuale e preciso, non concede nulla ai portoghesi e comanda la difesa col piglio del leader. Fuoriclasse della sezione ritmica, un pò come Billy Sheehan.

Kaladze - 6
Anche stasera incappa in un paio di lisci, ma stavolta, per fortuna, senza conseguenze. Per il resto, fa il suo, senza incantare ma senza deludere. Sufficiente.

Jankulovski - 7
Bellissima prestazione del ceco, che ha iniziato la stagione davvero alla grande. Corre 90° minuti, rendendosi pericoloso in attacco ma senza concedere niente in difesa (a parte sul gol del Benfica, forse, ma è un gol inutile a tempo scaduto, e quindi chi se ne frega!). Moto perpetuo!

Gattuso - 6,5
Grinta, carattere e corsa, come sempre. I portoghesi sono abili nel far girare la palla, lui nel far girare le palle (agli attaccanti). Rino è il cuore pulsante del Milan, è uno di quei batteristi che girano a mille all'ora senza mai fermarsi. Anche stasera, è lo Jorg Michael del Milan.

Pirlo - 7,5
Quando gioca così, è uno spettacolo assoluto. Invenzioni, geometrie, colpi di genio; prima, la punizione pennellata che sblocca il risultato, e poi il passaggio a Inzaghi in un momento in cui tutti si aspettavano il tiro. Puro genio, come Edward Van Halen.

Ambrosini - 6,5
Lui e Gattuso sono come i gemelli di Schwarzenegger e De Vito; uno basso, bruttino, moro e peloso, l'altro alto, bello e biondo. Ma la stessa grinta, la stessa determinazione, lo stesso spirito guerriero. Il capitano combatte come sempre su ogni pallone e indica la via con l'esempio, da vero leader, anche quando, come stasera, non è così decisivo. Insomma, un altro batterista del centrocampo, un tipo alla Paul Bostaph.

Seedorf - 5
Una di quelle serate no in cui non ne fa una giusta. Mino Reitano.

Kakà - 6
Le accelerazioni ci sono, le invenzioni anche, ma non è mai determinante. E da lui ci si aspetta sempre che lo sia, perché ne ha i mezzi. Sufficiente, per le magie ci sarà tempo più avanti. Stavolta si limita a fare il compitino, stile Bryan Adams.

Inzaghi - 6,5
Rapace come sempre, e come sempre capace di segnare un gol non così facile (ma soprattutto decisivo) e di sbagliarne uno facilissimo. Ma c'è sempre: il suo senso del tempo in area di rigore è veramente unico. Sammy Davis Jr!

Emerson, Bonera, Gilardino - SV
Entrano giusto in tempo per i bis. Ingiudicabili.

Si capiscono tante cose

Citazione da La Repubblica.it

"Ravasio (il tifoso che ha lanciato il petardozzo, Ndr) che ha raccontato di essere tifoso sia della Juventus sia dell'ATALANTA"...

lunedì 17 settembre 2007

Basta pelati nel Milan!


Scoperto il male del Milan, come dei novelli Sansone, Galliani, Dida, Seedorf e Gilardino (si, lo so che state pensando "Ma Gila i capelli ce li ha", vi assicuro che sono finti, li a persi a furia di strapparseli ad ogni gol sbagliato, strano abbia ancora della cute sulla testa) si sono impippiti perdendo i capelli.

Il primo sono anni che colleziona scatole di lettori dvd piene di mattoni, il secondo non tiene una palla manco se fosse ricoperta di attack, Seedorf non è più lui da quando Ronaldo si è separato dalla moglie, Gilardino ha perso l'autostima a furia di raccogliere saponette in doccia.

La soluzione quindi è una sola: comprateci i nuovi Valderrama, Battistuta, Davids ridateci i Gullit, i Berlusconi, i veri capelloni che faranno o hanno fatto grande il Milan.

domenica 16 settembre 2007

Il punto sulla B



Giornata loffia e che fa venire una gran sonno: pochi gol e tanti sbadigli.
Un Albinoleffe di gran lusso va a vincere nel campo di quella che fino ad ora era considerata una squadra in forma, il Ravenna: buon segno; società serie (tutte e due, sia l'Albino che il Leffe), che inoltre hanno trovato un bell'attacco.
Il Brescia va a Pisa a tirare tre noci: bella dimostrazione di forza, che mi sorprende, perchè a me sembra che, Possanzini a parte, là davanti manchi qualcosa.
Il Rimini rimedia la partita con il Treviso, mentre un Bologna triste e tristo va ad Avellino a prendere una randellata nel coppino che li fa tornare ingobbiti a casa.
Speriamo che non sia la solita squadra di bon da gninta.


Poi bona lè, si può tirare una riga.
Le altre squadre (Chievo, Lecce, Mantova) si accontentano di un punto e dicono che può bastare.

In coda un'altra scoppola per lo Spezia: se va avanti così c'è da cagarsi addosso per gli spezzini.

Punizione diretta #3 Le gag di Adriano e la cappella di Julio Cesar

A San Siro, per una partita brutta e noiosa, scendono in campo Inter e Catania. I siciliani sono abbastanza impalpabili in avanti, e i nerazzurri sono compatti e concentrati, ma carenti ancora per quanto riguarda la condizione fisica (in particolare nei due centrocampisti centrali, Dacourt e il tenente Kojak). Il risultato è appunto un match senza frizzi e lazzi, e abbastanza spento, sia come gioco, che come intensità. Fortunatamente l'Imperatore Adriano decide di animare la festa, e dà vita a una serie di divertentissimi sketch in cui cade, scivola, inciampa su se stesso, per la gioia e il divertimento di tutti i bambini ciccioni del mondo.

Il tempo di alcune simpatiche risate, ed ecco che il brasiliano, con la collaborazione di Maicon, confeziona forse la scenetta più gustosa della giornata: il terzino cerca la sponda, il brasiliano finge di inciampare scatenando l'allegria generale, e mentre i difensori del Catania si stanno sbellicando, Maicon serve Crespo che insacca di sinistro.

Di fatto il Catania, vivo e lucido nei primi dieci minuti in cui impegna un paio di volte un attento Julio Cesar, si spegne qui.

L'Inter in compenso soffre molto la scarsa vena e condizione fisica della coppia di pelati di centrocampo, e cerca di andare avanti soprattutto grazie alle intuizioni individuali: le sgroppate sulla fascia di Cesar e Maicon, e i lampi di classe intermittenti di Figo. Ma di gioco neanche a parlarne.

Su tutti però si nota molto Adriano, che fa grande movimento, si propone con continuità, e scatena spesso e volentieri l'ilarità generale con dei buffi sketch in cui imita alla perfezione la goffaggine di Benny Hill.

Mancini decide poi di fare dei cambi per mettere al sicuro il risultato: fuori Crespo (che a parte il gol non ha praticamente mai partecipato alla manovra, nonostante Adriano gli avesse chiesto di fare la parte del nonnetto erotomane che accompagna sempre Benny Hill), dentro Ibrahimovic, che lima subito la sua intesa con l'Imperatore imbastendo pure lui una partita fatta di svarioni, gag esilaranti, e scivoloni irresistibili, e dando vita a un duo comico che non si vedeva dai tempi di Stanlio e Ollio.

In seguito il tecnico marchigiano sostituisce Stankovic per un Figo in debito d'ossigeno, che però la prende bene, e si limita a uscire dal campo con la faccia scura, prendendo a calci un cartellone, senza però fare vittime tra il pubblico; e finalmente pure l'inguardabile Dacourt, sostituito con Zanetti, più adatto e grintoso per chiudere la saracinesca.

C'è pure il tempo di raddoppiare: in una breve parentesi seria di Ibrahimovic, il pregiudicato svedese apre per Cesar, migliore in campo, che in contropiede infila il portiere catanese per il due a zero perentorio.

La partita non ha più niente da dire, e pure Julio Cesar si unisce all'ilarità generale imbastendo uno sketch in cui pure lui finge di inciamparsi sul pallone. Ma il risultato non è in discussione, e in fin dei conti a volte pure fare ridere i bambini è una bella cosa.


Julio Cesar: 5.5
Nella sua partita ha i tre elementi principali per conquistare una donna: sicurezza, decisione, e una bella cappella.

Maicon: 6.5
Un primo tempo ottimo, in cui spinge con frequenza e intensità. Nel secondo in compenso scende in campo in infradito.

Cordoba: 7
Ammutolisce Spinesi, che già di suo non è che avesse granché da dire.

Burdisso: 6.5
Non sbaglia praticamente nulla. Ma giocare contro nessuno forse gli ha reso il compito particolarmente facile.

Maxwell: 6
Il tecnico del Messina Atzori gli mette addosso Mascara. Il suo sguardo ne viene valorizzato.

Figo: 6.5
La Teresa Orlowski del calcio: il fisico ha ceduto da tempo, l'età è impietosa, ma quando accarezza le palle è sempre godimento.

Stankovic: 6
Entra per rivitalizzare il centrocampo, e si fa vedere anche per alcune aperture illuminanti e degli inserimenti intelligenti.

Dacourt: 5
Il Vampeta degli eterosessuali.

J. Zanetti: 6
Dieci minuti di cuore e polmoni.

Cambiasso: 5.5
Sansone applicato al centrocampo: da quando s'è sbarazzato pure degli ultimi ciuffi di capelli, non pare più lui.

Cesar: 7
Dolce Remì nerazzurro: un trovatello disprezzato da tutti, che trova finalmente casa e famiglia.

Crespo: 6.5
Un cannone di roba buona: solo due tiri, ma la festa è comunque assicurata.

Ibrahimovic: 6.5
Cerca di scimmiottare la partita di Adriano, tra capitomboli, gol mangiati, e goffaggine, ma alla fine il passaggio illuminante per Cesar è decisivo.

Adriano: 5.5
Nessuno mette in dubbio la sua buona volontà e l'impegno, e che la sfortuna c'abbia messo del suo. Ma non gioca a calcio: gioca ad uno strano ibrido tra il rugby e il calcio saponato.

jeBem (4/42)

L'AlbinoLeffe operaio in testa alla classifica (seppure il Brescia abbia giocato una gara in meno) indica la pochezza del campionato.

Nient'altro da segnalare.

giovedì 13 settembre 2007

L'accanimento

Qualcuno me lo spiega tutto questo accanimento verso Donadoni? Ok, l'odio viscerale verso il tecnico della nazionale italiana... alla fine si tratta di invidia, sappiamo che nessuno di noi potrebbe essere l'attacanta titolare della nazionale... ma un poco ci piace credere che l'allenatore, quello sì, lo potremmo essere. Perchè noi, noi ne capiamo di calcio.

Comunque per Donadoni mi sembra che ci sia un odio persino peggiore del solito. E non lo capisco.
Forse è che si è rimasti tutti frustrati nei confronti di Lippi, che arriva, smargiasso, vince cattivo e saluta tutti mandando affanculo? Forse è che si sente che non se lo sia meritato?

Io Donadoni lo stimo, anche se di Bergamo. È uno che ha avuto le palle di prendere in mano la nazionale quando probabilmente chiunque altro avrebbe rifiutato. E la nazionale gioca di merda come sempre, ma ormai su quello c'ho fatto il callo.

lunedì 10 settembre 2007

Il punto sulla B



In alto c'è del fitto. Si, d'accordo, capita abbastanza spesso agli inizi di campionato, però se scorriamo i nomi delle capoliste, possiamo avere qualche indicazione su chi sarà protagonista del campionato.
Il Mantova caccia quattro pere al Messina e a fine gara vanno tutti (compreso quel maraglio del loro presidente) a festeggiare sotto la curva come se avessero vinto la Cempionslìg. Qualcosa mi dice che vogliono andar su.

Il Chievo espugna il campo del Treviso e dimostra di essere una squadra di primissima, forse la migliore della B in questo momento.
Il Bologna soffre non poco contro il Ravenna, ma ci crede, e all'ultimo minuto di recupero, in 10 uomini, Adailton lascia partire su punizione una lasagna precisissima a fil di palo: ciapa sò e porta a cà.
Il Lecce a Tieste prima va in vantaggio, poi si fa raggiungere: pensa che può andar bene anche così e mette la partita in polleggio.



Nel gruppo di testa troviamo anche il Modena (che per un'ora fa scendere la catena ai propri tifosi, poi si ritrova e di sghetto riesce a rimediare un punticino) e l'Albinoleffe (che avrà anche giocato contro due squadre sdozze come Grosseto e Spezia, però fa capire di poter stare in B con pochi sbattimenti di maroni anche senza Mondonico).
All'appello mancano il Brescia, la cui gara contro il Piacenza è stata rinviata, e Ascoli e Rimini, che terminano lo scontro diretto senza reti (Rimini busone come pochi, rivedendo l'azione del rigore sbagliato e successivo palo sulla ribattuta).



In fondo alla classifica si notano i zero punti dell'Avellino (che sta continuando a prendere dei gran smatafloni in tutte le partite) e del Grosseto, il cui impatto con la B è stato più difficile del previsto.
Problemi anche per lo Spezia (che dovrà riflettere sul fatto che per la seconda volta, avanti di 2 gol, riesce sempre a farsi riprendere: difesa troppo lessa) e Cesena (che, nonostante l'innesto di Moscardelli - gran cartola di attaccante - sta pagando l'ennesima rivoluzione di squadra: brutta la sconfitta iterna con il Pisa).

domenica 9 settembre 2007

L'Italia ha vinto comunque


[Promemoria n°1: Ricordarsi di dare fuoco alla redazione di TuttoSport la prossima volta che ci scasserà la minchia con la storia di Del Piero titolare.]


[Promemoria n°2: Ricordarsi di gambizzare chi ha firmato la cittadinanza italiana a Camoranesi.]

Dal nostro inviato a San Siro.


Ieri ho riscoperto il piacere di vedere le partite allo stadio, fiutare il profumo dell’erba, ascoltare le bestemmie e i fischi, ma soprattutto spendere 5 euro per un gelato, sono questi i piaceri di una volta che solo le partite dal vivo ti possono regalare.



Il grande cuore di San Siro pieno d'amore per le francesi


All’annuncio delle formazioni, vedendo gli attaccanti di entrambe le formazioni, si è avuto il dubbio che, invece di una partita valevole per le qualificazioni agli Europei 2008, fossimo di fronte ad un incontro tra vecchie glorie.

Tecnicamente penso
che la partita si possa definire “una cagata cosmica”, forse più noiosa della finale dell’anno scorso.

Ma si sa che i giocatori mancavano di preparazione, che i giovani non tengono più alla nazionale, che qui una volta era tutta campagna, sarà mica colpa del buco nell’azoto?

Donadoni si lamenterà che gli manca un centrocampista, che non ha avuto il tempo di preparare la partita che è rimasto chiuso nell’auto lavaggio e che ha un gomito che fa contatto con il ginocchio, per non parlare delle papille gustative interrotte e delle cavallette.

Ma Abete ci rassicurerà tutti dicendo che a Natale avremo già raggiunto la Francia, che siamo i campioni del mondo e non compriamo nessuno, ma che se proprio dovessimo comprare qualcuno sarà un attaccante che diventerà comunitario entro agosto.

Tutto normale, tutto come sempre.

Ma in fondo per me l’Italia ha vinto comunque, non c’era Materazzi.


Buffon: 6,5

E’ come il sesso fatto con preservativo, diaframma, pillola, spirale e coito interrotto contemporaneamente: sicuro!

Oddo: 5,5

Pensa di essere Garrincha, Abidal gli ricorda che è Oddo.

Zambrotta: 5

Pesa di essere il vero Zambrotta ma ha una pessima memoria.

Cannavaro-Barzagli: 6,5

Come due statali, poco lavoro per loro.

De Rossi: 5

Timoroso come un verginello nelle docce di un carcere.

Camoranesi: 4,5

Ma siamo sicuri che non abbia una nonna francese?

Gattuso: 6,5

Prova a far diventare Vierà il gemello brutto di Ribery, purtroppo il cartellino giallo glielo impedisce.

Pirlo: 6,5

Come Jenna Jameson ad un congresso di comunione e liberazione: uno spreco.

Del Piero: 4

Impalpabile come il suo uccello.

Inzaghi: s.v.

E’ come quello che suona la chitarra nei falò sulla spiaggia, non gliela danno mai.

Donadoni 4

Sbaglia la formazione, qualcuno gli regali Astra di questo mese.


Gli inviati del Bar dello Sport

sabato 8 settembre 2007

Francy goes to hollywood


[Musica straziante di sottofondo, tipo quelle usate da Studio Aperto per i servizi sugli animali abbandonati]


E' notizia di ieri che Francesco Coco non farà più parte del fantastico mondo del pallone, dopo l'addio prematuro di Bettarini il calcio (ma anche Billionaire e l'Hollywood) perde un altro grande interprete.

I tifosi non vedranno più le sue rapide sgroppate sulla fascia (per evitare le coltellate delle ex), il suo potente tiro (con biglietti rigorosamente da 500 euro) e i suoi inserimenti in area (vip per prendersi un Negroni).


Un media perde un grande interprete, un altro media ne acquista uno.


Ciao Francesco e grazie di tutto, vogliamo ricordarti così:





giovedì 6 settembre 2007

Momenti interlocutori

Ok, è iniziata la serie A, ma in realtà a tutti sembra che non sia ancora successo. Soprattutto allo juventino. Lo juventino che aspetta il tracollo. Quello che è di facciata ottimista e dentro teme il momento in cui dovrà ingoiare il rospo. E si nasconde dietro ai "già facciamo paura", "siamo tornati" e dentro di sé prega qualsiasi dio sia a portata di mano per rimanere un turno di più davanti all'inter. E i vari biscardi e quistudiovoistadisti cercano di cavalcare il momento e risputare merda sulla Juve, al processo parte anche un insulto a Scirea, perchè di fronte a Corno che parla di nuova sudditanza psicologica nei confronti della juve e delle onte mai lavate, Paolo Rossi si concede l'osservazione "gli stessi che accusavano la juve sono quelli che hanno accusato Biscardi...".
Essere juventino, un certo tipo di juventino, è anche questo. Vergognarsi per Moggi e Giraudo, dover sopportare l'eterna accusa.

E scene come questa



Ma alla fine, che colpa ne ho io se a me Platini sembrava un dio del calcio che con eleganza si scontrava con la tracotanza di Maradona? È questo che ha fatto di me uno Juventino. Quest'idea di eleganza e stile.
Ci sono juventini che lo sono per "vincere". E ce ne sono altri che lo sono per amore. E secondo me questi ultimi quest'anno soffriranno persino più dei primi.


Ma a me, e lo dico senza pretese, questa Juve piace.

mercoledì 5 settembre 2007

E' arrivata la Bomba






Diciamo la verità, quando il Bologna ha annunciato l'acquisto di Davide Bombardini, non è che io abbia proprio fatto i salti di gioia.
Il primo pensiero è stato quello dell'ennesimo acquisto di un ex-giocatore, fenomeno che ha caratterizzato il Bologna negli ultimi anni.
Infatti qua son passati o giocatori che avevano smesso di giocare da tempo senza che nessuno glielo avesse comunicato ("Ferrante? Oh, guarda che c'ha il gol nel sangue luilì!", "Nervo? Dai, a Catanzaro l'è stè sfighè, Nervo è sempre Nervo!") o promesse che non si sono mai mantenute ("Meghni? Soccia, l'è al petit Zizou!", "Loviso? Mo vè che è il piccolo Pirlo!").

L'arrivo di questo giocatore, che dopo qualche bella annata (soprattutto a Palermo) si era un po' perso e aveva fatto solo della panca, non è che avesse fatto scendere i tifosi in Piazza Maggiore a fare il bagno nella fontana del Nettuno.

Se si aggiunge che le primissime partite amichevoli non sono state propriamente incoraggianti, il quadro del tifoso scettico è completo.

Però Arrigoni è chiaro, ai giornali dice esplicitamente che le gerarchie della squadra prevedono Bombardini titolare dietro le punte (Con Di Gennaro come sostituto e Paonessa a respirare l'aria di Avellino, decisione che fa mugugnare la piazza).
E Bombadini gioca.
E alla prima partita di campionato gioca benino.
E alla seconda gioca benone e su punizione piazza la mina alle spalle del portiere.

E allora io tentenno.
E se mi fossi sbagliato? E se questo giocatore che un po' va sulla fascia e un po' fa il trequartista non fosse quel bidone che pensavo? Se fosse quello che ci voleva per il cambio di passo là davanti? Quello che fornisce i palloni giusti per gli attaccanti?

Due partite sono poche per giudicare, ma io mi sto ricredendo.

Poi c'è da dire un'altra cosa: Bombardini appena arriva dichiara che giocare nel Bologna è un suo sogno, che lui è tifosissimo dei colori rossoblù e da ragazzino tutte le domeniche prendeva su da Faenza e veniva a Bologna per andare in Curva Andrea Costa a veder zugher al Bulàgna.

E queste son cose che a quei romanticoni dei tifosi fanno piacere.

Mi sta conquistando: lentamente, ma mi sta conquistando,

E poi uno che si trastulla con la Palmas merita considerazione, no?













NIENTE SESSO, SIAMO CALCIATORI!!

SESSO E CALCIO

(LA RUBRICA DEL DOTT.KERR)



Sembra sempre più attuale il dibattito che intreccia pericolosamente i due poli attrattivi più importanti per l’uomo, portando a scontri interpretativi tra diverse scuole di pensiero: il sesso fa bene al calcio?
Storicamente ci sono sempre stati dei punti fermi abbastanza fissi, ovvero che prima della partita il sesso fosse da escludere a priori, da cui una delle funzioni principali del ritiro pre-match. O almeno così in Italia e in qualche altro paese. In Inghilterra ad esempio non esiste questa regola, perché i match giocati in casa o nelle vicinanze non sono accompagnati dal ritiro, per cui ogni giocatore può tranquillamente passare la sera prima della partita in casa con la propria famiglia e raggiungere con la propria borsa la squadra allo stadio il giorno stesso. Al di là di considerazioni ipocrite e cherubine dei pedatori casalinghi(“approfitto per giocare con i miei figli” “guardo la tv e a letto presto” “mi diletto nel punto e croce”), è noto che molti giocatori ammettano senza dubbi di sorta che non solo fanno sesso con la propria partner, ma che addirittura questa pratica sia indispensabile per raggiungere uno stato psico-emotivo perfetto per affrontare il match. Tra i sostenitori più agguerriti di questa attitudine, c’è il tulipano nero Ruud Gullit o Psycho Roy Keane, ma anche numerosi altri giocatori anche meno famosi, come si legge tranquillamente dalle loro biografie, numerosissime nel regno unito, mentre nel nostro paese, oltre ad una riluttanza editoriale, vige stranamente anche un certo silenzio sull’argomento.
La tendenza globalizzante che vede il calciatore accoppiato alla starlette di turno(è misurabile anche dalla tendenza alle meches, come sostiene il mio esimio collega Eric), vede sempre più associabile le colpe di performance scadenti del giocatore alla partner del momento; anzi esiste pure una scienza pseudo-esatta, almeno nei conciliaboli del lunedì mattina nei bar, che misura il tasso di sesso dispendi-energie con la popolarità della valletta/velina: quanti di noi ha addotto in passato anche recentissimo un calo di forma di un giocatore come colpa della fidanzata televisiva?
La prima differenza però che si coglie attraverso un’indagine trasversale è che nel passato tali discussioni fossero appannaggio esclusivo dei giocatori più talentuosi e fuori dagli schemi, come i compianti George Best e Gigi Meroni (la grande farfalla granata per i neofiti) oppure di Eder, noto marpione finito addirittura accoltellato dal marito di una delle sue prede, o del solito Maradona, ma anche di Falcao o dell’abatino Rivera, tanto per citare anche due all’apparenza più “regolari”.
Oggi, a parte i soliti nomi Vieri e Beckham, troviamo un’infinita pletora di giocatori e veline che si accoppiano, preferibilmente in discoteca, dando inizio spesso, almeno secondo le sopraccitate chiacchere da bar semi-scientifiche, ad una parabola discendente di lui e un’ascendente di lei, almeno in quell’abitudine monocausale di attribuire la broccaggine di lui esclusivamente agli scosciamenti della prezzemolina mediatica, come se un Bombardini qualunque sarebbe potuto arrivare in nazionale se non avesse avuto tutte quelle femmine attorno(n.d.r. ho citato Bombardini non tanto per recente livore calcistico, ma in quanto giocatore con più collezione di femmine famose, dato certo).
Questo per quanto riguarda il versante più culturale del busillis.

Addentrandoci di più nei motivi biologico-naturali, è possibile affermare senza dubbi che il sesso FACCIA BENE: essendo un’attività fisiologica, escluderla sembrerebbe essere addirittura controproducente per il normale corso psico-fisico dell’uomo.Sul dispendio di energie dipende molto dai soggetti coinvolti, ma il range si attesta dalle 250 fino alle 500 calorie di consumo a rapporto, quindi una quantità facilmente recuperabile nell’arco di una giornata o anche meno.
Quindi il divieto sessuale di alcuni allenatori/preparatori dev’essere collegato più certamente a fattori di tipo psicologico, ovvero quello che può essere una distrazione per il calciatore invece che uno sfogo naturale, considerando più che altro le scappatelle e le avventure occasionali, in quanto è altresì provato che fare sesso con la propria partner abituale riduca nell’uomo(si parla di percentuali alte) l’ansia da prestazione e faccia vivere il match con una propensione ottimale.

In attesa di altri approfondimenti sulla questione o anche di testimonianze personali(io stesso mi ricordo un pomeriggio estivo di sesso e una tripletta serale al torneo rionale, anche se uscii tra i crampi), vi lascerei anche con un’altra domanda: e invece il calcio fa bene al sesso?

Au revoir.

Dott.Kerr

martedì 4 settembre 2007

4 settembre 2006

Il ragazzone alto squadrò il giocatore che doveva marcare. Era un tipo peculiare, con dei basettoni vistosi, i calzettoni abbassati, e il fare indolente in campo tipico di quei giocatori, le ali destre, famose per i loro vezzi e le loro bizze, in campo e fuori. Visto così, trasandato e con l’aria supponente, sembrava proprio il contrario di lui, che era invece alto e solido come un grattacielo, e dall’aspetto pulito e quasi austero, con quel volto serio e i capelli con la riga laterale, senza alcuna concessione alla fantasia.
I loro sguardi si incontrarono per un attimo, un secondo prima del fischio d’inizio: un cenno d’intesa per il terzino sinistro, un sorriso strafottente per l’ala destra. Partirono.
Il gioco era iniziato senza particolari entusiasmi, con la palla che girava veloce per il centrocampo, senza però tradire la minima intenzione nell’andare avanti o dietro, verso una delle due aree. I mediani continuavano a passarsela lateralmente, una serie infinita di tocchi lenti e precisi, in attesa dell’idea di qualcuno. D’un tratto però la palla arrivò all’ala destra, a quel capellone dalle basette vistose e con i calzettoni abbassati. Il calciatore sorrise, si portò avanti la sfera col destro, e alzò subito lo sguardo alla ricerca del suo avversario naturale in campo, il terzino sinistro. Il ragazzone alto stava proprio davanti a lui, aspettandolo. Intuizione geniale, pallone che sembrava andare verso l’interno, gioco d’anca e di caviglia, e improvviso cambio di direzione della sfera, verso l’esterno. Il terzino aveva abboccato in pieno, il centrocampista l’aveva lasciato sul posto. Ma era un tipo caparbio, di quelli che a volte possono sbagliare, farsi fregare, ma non si arrendono mai, e con quelle prodigiose leve di cui era dotato, ad ampi passi raggiunge subito il suo avversario, braccandolo nuovamente.
Erano ormai al limite dell’area, e l’ala aveva la possibilità per crossare comodamente dalla trequarti per il suo centravanti, ma vedendo il ritorno del suo marcatore si era fermato, come a volere aspettarlo, e poterlo sfidare ancora. Si fronteggiarono nuovamente, mentre dalla panchina l’allenatore del centrocampista imprecava per l’arroganza del suo giocatore. Questa volta il terzino alto e secco non aspettò che l’ala facesse uno dei suoi giochetti, e gli andò subito sotto, cercando di rubargli la palla. Ma in qualche modo il centrocampista se l’aspettava, e spostando il pallone con due rapidi tocchi, saltò nuovamente il terzino, si accentrò portandosi la sfera sul sinistro, e con un colpo secco e preciso tirò, colpendo perfettamente l’angolo basso della porta.
Il terzino alto e con gli austeri capelli con la riga lo guardò con il suo sguardo severo mentre festeggiava. Il gioco riprese.
Il resto della partita fu abbastanza noioso: i giocatori si conoscevano ancora poco, i ritmi erano blandi, e anche se si cercava di vincere o di rimontare le cadenze di gioco non erano particolarmente alte. E soprattutto la palla non arrivava all’ala destra, e non si poteva quindi riproporre quell’interessante duello tra lui e il suo marcatore, quel meraviglioso balletto di cui solo loro due conoscevano i passi.
Si arrivò quindi quasi alla fine della partita, senza che i due si potessero incrociare nuovamente, quand’ecco che il libero della squadra del terzino alto e dinoccolato, Gaetano, si impossessò della sfera, la passò a questi, che subito lasciò la sua area, e si spinse in avanti palla al piede. Questa volta era lui ad attaccare, e l’ala a doverlo fermare.
Il terzino puntò il centrocampista, senza avere la sua classe ma con una volontà e una caparbietà ferrea e decisa. Ma aveva solo fintato il dribbling, e passò invece la palla al suo capitano, Valentino, che la fece filtrare in avanti per Giuseppe, la loro mezzala, che subito la rimise sulla fascia sinistra per il terzino, che era salito in avanti, potente e preciso come un treno. Era ormai al limite dell’area, con tutto lo specchio della porta davanti a sé. Tirò, ed esplose un sinistro fino all’incrocio. L’ala destra era rimasta indietro, calzettoni abbassati, mani sui fianchi, ma un sorriso sempre sicuro su quella faccia strafottente. Capiva che in qualche modo da lì in avanti si sarebbe divertito parecchio, con quell’avversari.
L’arbitro fischiò tre volte e la partita finì, uno a uno, gol di due che per ruolo e nome non potevano che essere rivali, lassù.
Uscirono tutti i giocatori dal campo, il terzino sinistro e l’ala destra abbracciati, perché la partita era finita e due come loro potevano essere nemici solo per novanta minuti. Si salutarono con un sorriso sbieco il centrocampista, e un serio cenno d’intesa il difensore.
A quest’ultimo si avvicinò un ometto canuto dalla faccia furba e dalle sopracciglie nere.
- Porco diavolo! È davvero un gran giocatore quel George Best, eh, Giacinto?
Il ragazzone alto ed elegante annuì con il capo.
- Gran giocatore sì Peppino. Ma credo che avrò un sacco di tempo per prendergli le misure, d’ora in avanti.
Sorrisero entrambi, mentre il loro cielo azzurro diventava pian piano più scuro, fino a striarsi di nero.

«Così si gioca solo in paradiso.»
Fulvio Bernardini

lunedì 3 settembre 2007

Convocate Daisuke Matsui!


Daisuke Matsui è, tra tutti i giocatori nipponici che calcano le arene di calcio del vecchio continente, uno di quelli dal rendimento più continuo. Centrocampista classe 1981, dopo aver esordito nel calcio professionistico col Kyoto Purple Sanga, è sbarcato in Francia, nella serie B dei mangiacavalli, accasandosi al Le Mans, e divenendo quasi subito l'idolo della tifoseria del club che -in maniera alquanto originale- gioca le proprie partite su una pista da corsa piuttosto che su un campo da calcio.

Appena arrivato, dà un contributo decisivo (anche in termini di gol) per la promozione del club nella Ligue 1, massima competizione francese da cui il Le Mans non è più retrocesso. Quest'anno ha già collezionato 7 presenze, segnando uno splendido goal di tacco (a termine di un uno-due dopo un'azione personale) che vi riproponiamo.




Ora, visto che è un punto fermo del suo club, e che in campionato segna sempre 3-4 gol a stagione non sfigurando mai... perchè nè Zico nè Osim l'hanno convocato per Mondiale e Coppa Asia???

Vogliamo MATSUI in nazionale!


I 5 momenti più belli della 2° giornata

5° posto Torino - Reggina: Rosina



4° posto Roma - Siena: Totti

3° posto Udinese - Napoli: Lavezzi

2° posto Roma - Siena: Aquilani
1° posto Cagliari - Juventus: Zebina

Il punto sulla A



Approfittando delle distrazioni dell'Inter (prenotare l'albergo per il 21 maggio a Mosca, noleggiare il pullman per festeggiare nelle vie di Milano e ordinare gli smoking bianchi celebrativi per la vittoria portano via molte risorse mentali) la Juve torna a riprendersi la vetta della classifica, è tornato lo squadrone dei bei tempi, quello che non mollava mai fino al '90, dove grinta, caparbietà, voglia di non mollare mai, telefonate con sim straniere e cinghiale erano i marchi indelebili della squadra.

La Roma e la Fiorentina approfittano di turni facili ed avversari abbordabili (Siena e Milan) per affiancare la vincitrice del campionato più bello, glorioso, divertente, frizzante ed incerto del 2006/2007.

Tempo un paio di turni e l'Internazionale (nomen omen) risalirà e grazie a una decina di nuovi acquisti potrà competere con la rivale di sempre per tutto il campionato, ci aspetta un derby d'Italia lungo 9 mesi.

Per la zona Champions gran colpo del Napoli che fa già capire a tutti che il terzo posto è suo, come possono le altre squadre pensare il contrario?

Per la zona salvezza punti preziosi in trasferta per Reggina e Genoa mentre Livorno e Milan sembrano già condannate alla retrocessione.

jeBem (vol. 2)

Un turno ricco di conferme, questo. Dal Chievo in gran spolvero che supera in scioltezza una Triestina ancora imballata, al Lecce che vince in maniera superiore a quanto esprime il punteggio.
Nota di merito per il Brescia, il Mantova e il Rimini che confermano la bontà delle loro forze in campo e che rimangono in sintonia con i loro obiettivi di promozione, diretta o tramite playoff.

La sorpresa di questo inizio di campionato sembra essere il Modena: la formazione canarina diretta da Bortolo Mutti riesce a esternare un bel gioco e appare migliore di quello che sembrerebbe considerando solo sulla carta la sua formazione.

Deludono ancora il Vicenza a cui non basta neppure il solito nonno Schwoch in casa contro un AlbinoLeffe reduce dalla rimonta contro lo Spezia, e l'Ascoli che perde in maniera inusitata contro un Ravenna solido e che ha condotto una campagna acquisti intelligente acquistando solo elementi che potevano effettivamente colmare le pecche della rosa, confermando in blocco i capisaldi giallorossi.
Tutto il contrario di quanto fatto dall'Avellino che è stato rivoltato come un guanto non una ma addirittura due volte in un paio di mesi di mercato: adesso ha una rosa abbastanza competitiva per la salvezza, ma è assolutamente da registrare come gruppo.

Grave errore arbitrale accordare la rete del Frosinone in campo pisano: il pallone non sembra aver varcato affatto la linea di porta.

I gol più belli: il giovanissimo Okaka Chuka del Modena (nella foto) per la prima rete gialloblù con un tiro potente dal limite, un preciso but di Regonesi - laterale difensivo sprecato per la categoria - per il gol della vittoria dei romagnoli riminesi contro i pugliesi e, nella stessa gara, il punto iniziale realizzato dal promettentissimo galletto Lanzafame con una legnata appena dentro l'area di rigore.

In attesa del rinnovato Bologna con l'attacco nuovo - grandissimo colpo aver ingaggiato Adailton - che sfiderà nel posticipo uno Spezia che vorrebbe riscattare la figuraccia del turno precedente.

domenica 2 settembre 2007

Il punto sulla B





Giornata di riconferme, questa seconda di campionato di serie B. Alla corazzata-Lecce basta un solo gol per regolare un Treviso che sembra aver bisogno di più tempo per trovare il cerchio di una squadra composta da tanti nuovi arrivati. Ottima squadra, il Lecce, oggi come oggi la migliore della B.



Vittoria di misura anche per il Mantova ad Avellino e del Messina in casa sul Cesena. Solo nel finale raggiungono la vittoria il Brescia (sul Grosseto) e il Rimini (sul Bari): un segnale? Vittorie sofferte, certamente, ma è da questi episodi che si vede il carattere delle squadre.



Tutto facile invece per il Chievo, a cui basta un tempo per avere la meglio sulla Triestina (Merv ritorna!).
L'Ascoli, che tanto ha colpito alla prima giornata, cade a Ravenna, che conferma di avere un portiere in stato di grazia ed un attacco davvero interessante.
Il Piacenza è la squadra che più di tutte sembra pagare il cambio del tecnico: dopo la batosta di Ascoli rimedia una sconfitta interna ad opera del Modena (ribadisco la mia idea su questa squadra: farà bene e non soffrirà come lo scorso campionato).



Importante vittoria in chiave salvezza del Frosinone suil campo del Pisa.
Due bellissimi gol determinano un pareggio tra Vicenza ed Albinolefffe.
Chiuderà la giornata l'incontro in posticipo, previsto per lunedì sera, tra Spezia e Bologna.

sabato 1 settembre 2007

Punizione diretta #2 Fellatio nerazzurre, e Ibra figa di legno

Un'Inter in versione fellatio, vogliosa ma sulle ginocchia, vince ad Empoli, portandosi prima in classifica, e di fatto mettendo una seria ipoteca su questo scudetto.

Mancini, in serata necrofila, pensa bene di schierare la salma di Cambiasso, e riesuma dalla bara il fantasma di Cesar, tanto ci pensa Ibrahimovic. Con un atteggiamento da provinciale i nerazzurri giocano con umiltà e pazienza, tant'è che alla fine Stankovic chiederà di fare scambio di maglia con Buscè.

Con la fascia destra sbarrata da Zanetti ma senza guizzi in avanti, un Cambiasso a centrocampo inguardabile, e uno Stankovic versione mamma apprensiva di Vannucchi (preoccupatissimo di vederlo partire), le sole azioni in avanti sono gestite da Cesar, primo esempio di giocatore con contratto interinale. Ma fortunatamente Ibrahimovic è in serata di grazia, e ogni volta che retrocede è una delizia: di fatto l'unica differenza questa sera tra Inter ed Empoli, a parte le parate di Toldo (decisive), è stata nei centravanti: lo sfavillante svedese dalla fedina penale sporca per i nerazzurri, e il baby Pozzi, timido e pallido clone della sorella per l'Empoli.

Pronti e via, e in una delle rare sortite in avanti di un Maicon anche questa sera stile verginello (timoroso di spingere), parte uno strano cross dalla trequarti che Ibra capitalizza bruciando Raggi e facendo passare la palla sotto le gambe a Balli. Sembrerebbe tutto facile per quest'Inter cinica e abituata a gestire, ma la condizione fisica di questo inizio campionato rende difficile pure difendere il risultato. I nerazzurri di fatto spariscono dal campo, tranne per qualche raro spunto da fuori di Suazo (anche questa sera non troppo convincente) e le solite perle del solito Ibra.

Toldo comunque compie parate decisive, e mette in cassaforte un risultato che pare francamente penalizzante per gli empolesi. Cazzi loro.

Nel finale, dopo la solita sofferenza stile Simoni, arriva però la doppietta personale per Ibrahimovic, vero mattatore, con Toldo, della serata: è trionfo, ed ormai l'unica formalità pare essere aspettare la prossima Supercoppa Italiana con la Roma.

Toldo: 7
Il voto è alto perché è decisivo ai fini del risultato. Ma non trasmette troppa sicurezza, e ti fa sentire un papà all'antica di una figlia vacca: ogni volta che deve uscire c'è da preoccuparsi.

Maicon: 5.5
L'assist per il gol di Ibra, ok. Ma se andava bene un terzino timoroso allora si poteva schierare pure don Abbondio.

Cordoba: 6
In acrobazia ha la grazia e il fisico di Nadia Comaneci.

Samuel: 6.5
Dietro non fa rimpiangere Materazzi. Ma sui rilanci e nella pericolosità su piazzato l'italiano è ben altra cosa.

Maxwell: 6
Meglio di Maicon, tenta di ripetere lo slalom dell'anno scorso ad Empoli, ma la sua rimane una prestazione mediocre.

Chivu: 6
Elegante e bello da vedere come un top model senza vagina, ma altrettanto inutile.

Zanetti: 6
Chiude le incursioni dell'Empoli dalla destra, ma non sale mai in avanti a crossare. Tra lui e Maicon, di fatto una fascia destra zoppa.

Stankovic: 6
Niente potenza e classe dietro le punte: questa è una serata da calcioni a centrocampo, con umiltà e devozione.

Cambiasso: 4.5
Le ragazze che sono così in ritardo in genere vengono chiamate "mamme".

Cesar: 6.5
Buona volontà, alcuni spunti pregevoli, l'assist per il raddoppio. Non male per un ex calciatore.

Dacourt: s.v.
Entra per la passerella finale scudetto.

Suazo: 5.5
Un bel tiro da fuori, un diagonale vagamente pericoloso, ma se questo Suazo vale quindici milioni, Ibrahimovic equivale al PIL della Svizzera.

Figo: 5.5
Perde tre palloni in maniera banale ed irritante. Un tiro centrale e telefonatissimo. Ma a lui io perdonarei anche la zoofilia.

Ibrahimovic: 7.5
In serata figa di legno: non la fa nemmeno vedere agli empolesi.

Mancini: 5
La partita la vincono Ibra e Toldo. E Cambiasso tenuto in campo fino alla fine grida vendetta.