Il Bar dello Sport

giovedì 12 aprile 2007

Non abbandonateci...

Cheerleader, bellezza sicura

Dati choc dalle statistiche: nelle manifestazioni sportive, tra i soggetti più a rischio figurano le ragazze pon-pon.Che ora corrono ai ripari: bandite le "piramidi" a tre piani

Vedere le cheerleader agitare tutto quel ben di Dio regalato loro da madre natura (anche se in qualche caso c’è pure lo zampino di un bravo chirurgo plastico) è davvero uno spettacolo nello spettacolo, perché le ragazze pon-pon dello sport americano (oltre 4 milioni) sono delle autentiche bellezze. Non a caso, per diventare una di loro le misure (intese come 90-60-90) sono fondamentali, sebbene fare piroette, piramidi umane e figure acrobatiche di ogni tipo richieda anche una buona dose di coraggio e di bravura atletica, perché il rischio di rovinose cadute è davvero altissimo.
I RISCHI - Da qui la domanda: fare la cheerleader è pericoloso? Secondo il New York Times, sembrerebbe proprio di sì, tanto che nell’equipaggiamento di ogni “donna volante” (vengono, infatti, chiamate anche “flyer” per la loro capacità di volteggiare a sei metri dal suolo) le borse del ghiaccio e i rinforzi per le ginocchia hanno ormai la stessa importanza di mascara e accessori per il trucco. Il giornale ha basato la propria analisi, ripresa anche dall’inglese The Guardian, sullo studio compiuto dal “National Centre for Catastrophic Sports Injury Research” (http://www.unc.edu/depts/nccsi/) che ha evidenziato come dei 104 incidenti mortali (o con conseguenze di invalidità permanente) capitati fra il 1982 e il 2005 ad atlete delle high-school americane, oltre la metà abbia colpito delle cheerleader. I traumi più frequenti sono stati alla testa e alla spina dorsale, due delle zone del corpo maggiormente esposte al rischio durante le acrobazie.
SHOW IN BARELLA - Basti ricordare, cita ad esempio il giornale, quanto capitato a marzo dello scorso anno alla cheerleader Kristi Yamaoka (http://www.youtube.com/watch?v=Ki4Lw7Iy09c) che, durante una partita di basket dei Southern Illinois, cadde da un’altezza di 4 metri e mezzo mentre era impegnata nella famosa “piramide a tre piani”, battendo violentemente la testa. Furono attimi di grande paura sul parquet, ma poi il pubblico salutò con un applauso l’uscita di scena della ragazza che, malgrado fosse legata alla barella dalle cinghie di sicurezza, continuava ad agitare le braccia, fedele al motto che una vera cheerleader non molla mai. La performance sulla barella le è valsa l’apparizione in molti show televisivi dopo la guarigione e addirittura una telefonata dal presidente Bush, sebbene in ospedale pensassero fosse uno scherzo. Kristi ha ripreso il suo posto fra le cheerleader all’inizio di questa stagione, ma la sua caduta è servita a qualcosa: da allora, infatti, l’Associazione delle Cheerleaders ha bandito le piramidi alte più di due piani, come pure i lanci nel canestro e altre diavolerie coreografiche ad uso e consumo del pubblico, ma decisamente pericolose per le ragazze.
CROWE DICE NO - L’allarme lanciato negli Usa non sembra, però, essere raccolto in Inghilterra dove, a giudizio di Bob Kiralfy, direttore dell’Associazione delle Cheerleader inglesi, negli ultimi anni gli incidenti sono diminuiti del 30%, a dispetto di un aumento in analoga percentuale delle ragazze che vogliono fare le cheerleaders. Secondo Kiralfy, ciò è dovuto essenzialmente all’introduzione del “Stunt Safety Code” (codice di sicurezza dei salti, www.cheerleading.org.uk), anche se questo non ha comunque impedito che nel 2006 capitassero 17 incidenti. Quale soluzione adottare, dunque? Forse la risposta giusta al problema l’ha data Russel Crowe che, in qualità di proprietario dei South Sidney Rabbitohs, ha bandito le cheerleader dal terreno di gioco. Peccato, però, che l’attore australiano non l’abbia fatto pensando alla sicurezza delle ragazze, ma per evitare che il sensuale dimenarsi delle cheerleader distraesse i suoi giocatori. Alla fine, Crowe si è beccato un’accusa di maschilismo, ma almeno da quelle parti gli incidenti sono ridotti a zero.


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Ecco alcuni sentiti omaggi per non dimenticare il loro fondamentale ruolo nell'educare giovani e non alla cultura dello sport....







3 commenti:

realdraka ha detto...

siamo sicuri che le ultime sono cheerleader? Se sì, a questo punto via le piramidi ed avanti con i trenini

akappa ha detto...

sticchiodievaquantosonognoccheporcatroia

PopArtDejaVu ha detto...

L'ultima cheerleader è raven riley, una delle mie protette.