Era una mattina speciale, e il signore pelato si era alzato di buon ora, con il sole appena sorto, indossando la sua vestaglia tigrata e con le sue moppine pelose a forma di cane ai piedi. Aveva alzato le tapparelle del salotto, inondandolo di luce, e guardava con soddisfazione lo splendido albero di Natale vicino al camino, con tutti i doni attorno ad esso. Tintinnò con il campanellino d'argento che era posato su di un tavolino del salotto, svegliando l'intera casa.
- Sveglia bambini, è Natale! - gridava, mentre dai letti a castello che c'erano nelle camerate, scendevano festanti tutti gli abitanti della casa. Alcuni di loro andarono subito, presi dall'entusiasmo della festa e dalla magia del Natale, in salotto, a guardare i doni sotto l'albero, cercando i pacchetti con il proprio nome, e saltando pieni di felicità quando trovavano il regalo dedicato a loro. Il signore pelato li guardava soddisfatto e contento: erano la sua famiglia, del resto.
Altri occupanti della casa però, i più assennati, anziché andare in salotto a cercare regali, preferirono occuparsi dei nonni della casa, e da bravi ragazzi esemplari qual erano, aiutarono gli anziani della famiglia ad alzarsi dal letto, a lavarsi, e a deambulare, visto che l'età gli aveva tolto la capacità di essere autosufficienti. Ma quella era una casa speciale, dove tutti si volevano bene, e soprattutto la mattina di Natale non potevano che esserci buone azioni e sentimenti d'amore, là dentro.
Si erano alzati tutti da poco, ma l'intera famiglia era in fermento. Gennaro, un ragazzetto vispo e simpatico, preso ad esempio da tutti i fratellini più piccoli, raccontava favole a questi, seduto sul bordo del suo letto; Albertino, un bambino timido e candido, in un angolo si sbacciucchiava con il suo Big Jim; mentre invece in cucina Nelson, uno dei ragazzi più grandi, aveva le mani nella pastafrolla, poiché stava preparando i dolci di Natale. Anche i nonni Billy e Paolino, terminate le abluzioni e provata la pressione, erano stati portati in salotto, e messi vicino al camino, con un bel pannolone a scongiurare catastrofi.
Il signore calvo era raggiante. Sembrava la mattina di Natale perfetta. Sorrideva, mostrando i simpatici denti giallastri, e lisciandosi la pelata, lucida e brillante. "Vi voglio bene", sussurrò a tutta la sua famiglia, senza che questi potessero sentirlo, ma certo comunque che ognuno di loro lo sapesse.
D'un tratto bussarono alla porta della casa. Il signore calvo andò ad aprire, certo che fosse qualcuno dei vicini venuto a fare gli auguri di Natale. Ma quando aprì si trovò di fronte il muso arcigno del suo vicino di casa, Massimo Moratti.
- Cosa cazzo è tutto sto rumore di merda? - disse con il suo consueto aplomb inglese.
Il signore pelato balbettò una qualche scusa.
- Mi scusi questa confusione, ma sa, è Natale, i bambini sono tutti eccitati, cosa vuole fare, son ragazzi. - sussurrò con un filo di voce.
- Non dica stronzate, siamo a fine Aprile, fa un cazzo di caldo, e Natale era mesi fa, coglione di merda. E dica pure a quel ciccione del suo ultimo figlio che se lo becco ancora nel mio giardino lo piglio talmente a schiaffoni che lo faccio ancora più orrendo di come l'ha conciato quella vacca di sua madre. - chiuse la discussione, sbattendo la porta, il vicino gentiluomo.
Il povero uomo pelato, a capo chino, se ne tornò in salotto, si sedette sulla poltrona, e con la faccia tra le mani, scoppiò a piangere. Perché pure a Natale a volte la vita ti colpisce dove fa più male.
Io non so se c'è una morale in tutto questo. Forse "il Natale arriva quando meno te l'aspetti, ma di solito non ad Aprile". O forse ancora "il fatto che il 25 Dicembre nasca Gesù mica vuole dire che succederanno per forza miracoli". So solo che quello fu davvero un brutto Natale, a casa Galliani.
Buon Natale a tutti quanti, e che Dio benedica tutti noi!
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5 commenti:
Sei crudele. T_T
Ma sai che non sei mica il primo che me lo dice?
Non stupirti se da vecchio non avrai nessuno con cui condividere il natale.
vabbè, ma è colpa di galliani che per natale aveva predetto qualcosa che poi non è accaduta...tic tic boom
Grande Eric, mi hai fatto morire :D
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