Su Liberazione di oggi, bella e lunga intervista a Sergio Zavoli sul ciclismo.
L'eccezionale giornalista rievoca l'invenzione dello splendido "Processo alla tappa", parlando dell'Italia e dello sport d'allora, con citazioni di poeti e scrittori.
Dall'intervista, questo stralcio.
D: L'ultimo campione vero del ciclismo?
R: Chi può dirne il nome? Coppi, certamente, per la sua visione epica, quasi metafisica, della corsa; Bartali, per la consapevolezza, forse un pò bigotta, che si vince solo soffrendo; Merckx, per le corse che non ha voluto vincere; Pantani, perché sarebbe stato grande anche senza il suo demone. Non certo Armstrong, che vinto sette Tour senza aggiudicarsi una tappa di montagna!
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3 commenti:
con la tappa di montagna il campione ci guadagna :D
Anche Indurain, se ricordo bene, non era un fenomeno delle tappe montane ma delle cronometro.
Armstrong di tappe di montagna poteva vincerne tranquillamente 2/3 per tour, con un pizzico di ingordigia e cannibalismo in più e meno contabilità: ne aveva il fisico e le doti.
Indurain era tutt'altro ciclista: alto, grosso, un passista incredibile, allergico agli scatti ma capace di poderose progressioni. Ha insegnato a tutti che per vincere un caziglione di tour bisogna essere generosi.
Certo, accetto scommesse su quanto a lungo riusciranno a vivere. :roll:
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