Il Bar dello Sport

martedì 4 dicembre 2007

La storia infinita

E' quella tra Pippo Inzaghi e il gol.

Stasera ha toccato quota 63: nessuno meglio di lui nelle coppe europee. Gerd Muller è superato, e il record è in cassaforte. Probabilmente non durerà: Raul è vicino ed è più giovane e fisicamente più integro di Superpippo. E' destinato a diventare lui, in un futuro non troppo lontano, il numero 1, avendo iniziato peraltro a giocare in Europa giovanissimo e per di più nel Real, squadra che gli ha garantito un alto numero di incontri nelle coppe, qualificandosi sempre per la Champion's e arrivando spesso fino in fondo o quasi.

Questo, però, non toglie che stasera, e almeno per un pò, il migliore sia lui: Superpippo!

E' difficile spiegare a chi non lo apprezza che i motivi per cui molti lo criticano sono esattamente quelli per cui i suoi tifosi lo adorano. E' vero che Inzaghi è tecnicamente mediocre, è vero che è fisicamente tutto tranne che esplosivo, è vero che rarissimamente è andato in rete dribblando un avversario. Ma è proprio questo a renderlo speciale! Pippo è un giocatore immenso proprio perché ha saputo diventare il miglior marcatore di sempre nelle coppe europee (ripetiamolo!) senza essere granché aiutato da madre natura. La sua è la vittoria dell'istinto, dello spirito, della voglia, contro la predestinazione che ti dice che certi doti o le hai o non le hai, a prescindere dai tuoi meriti o demeriti.

Il segreto di Inzaghi, oltre al fiuto del gol assolutamente inimitabile, è soprattutto nella voglia. Quella voglia con cui stasera, al 75° di una partita fondamentalmente inutile, e dopo aver già fatto il gol che lo fa entrare ancora di più nella storia, ancora pressava i difensori del Celtic sperando nell'errore che gli permettesse di metterla dento un'altra volta. La stessa voglia che lo ha aiutato a superare infortuni terribili, davanti ai quali altri si sarebbero arresi molto prima. Quella che gli ha fatto fare due gol in una finale di Champion's, e non parlate solo di fortuna, perché di quella deviazione, uno che non si butta come un assatanato su ogni respinta del portiere non avrebbe approfittato. Per Pippo, ogni partita è come quelle dei pomeriggi all'oratorio dei ragazzini: pura adrenalina, divertimento, gioia. Gioia, e voglia di gol.

Pippo Inzaghi e il gol: una storia infinita.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Pippo è unico e irripetibile, condivido ogni parola di quello che hai scritto,lui ringrazia a suon di gol il Milan che lo ha aspettato dopo l'ultimo infortunio...un sodalizio che dura dal 2001 e che sembra non finire mai,meno male!!!

mervyn ha detto...

E nella finale di cenziolik di quest'anno farà faville ancora più grosse! :clap:


A.

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