Il Bar dello Sport

domenica 25 novembre 2007

Punizione diretta #7 Lasciate che i pargoli vengano a me

A San Siro è grande festa del calcio, con migliaia di bambini invitati dalle due società, come segnale forte contro la violenza negli stadi. Dirigente accompagnatore per i ragazzini: Michael Jackson.

L'Inter schiera in campo una formazione obbligata, per le defezioni importanti di Stankovic (tallonite), Crespo (infortunio al flessore sinistro), Figo (ceco di merda), Vieira (morbo della mucca pazza), e Adriano (cirrosi epatica). L'Atalanta, dal canto suo, si trova senza Zampagna, messo fuori rosa per crimini contro l'umanità da Del Neri.

Il primo tempo è un dominio interista, subito a segno con Suazo, in gol dopo un veloce triangolo con Cruz, gabbando il colpevole Coppola sul suo palo, e poi con l'argentino stesso, dopo un palo colpito dall'honduregno, e un pogo in area piccola che stende Carrozzieri, non visto però dall'arbitro Banti. Cazzi dell'Atalanta.

Gli orobici però approfittano del calo interista per segnare un magnifico gol da fuori area con Floccari, che è inutilmente contrastato da Cordoba, che forte del suo metro e venti gli saltella attorno senza riuscire a fermarlo.

Il secondo tempo è più equilibrato, e l'Atalanta meriterebbe qualcosa in più, in termini di gol, ma Julio Cesar è un Dida più sicuro, attento, altrettanto brasiliano, e senza svenimenti.

Si segnalano poi solo un'espulsione non data a Manfredini (tackle durissimo su Suazo), il secondo giallo a Carrozzieri (fallo di bruttezza eccedente), e un'espulsione affrettata a Simone Inzaghi, che però è così libero di andarsene subito in discoteca.

Punteggio finale: due a uno. L'Inter rimane in testa, l'Atalanta è comunque sopra il Milan, ma questo non basta a fermare gli scatenati facinorosi bambini che sono sugli spalti, che a fine partita caricano la polizia, brandendo pokemon e lanciando pezzi di Lego. Perché i bambini di oggi, sono i violenti di domani.


Julio Cesar: 6.5
Chiamato in causa solo due volte, risponde sicuro.

Maicon: 6.5
Nero, potente, inarrestabile quando si alza: sembra uscito dai racconti di una zia nubile in viaggio in Giamaica.

Cordoba: 5
Se fosse uno dei nani della fiaba di Biancaneve, sarebbe Pisolo.

Samuel: 6.5
Grisù: un drago che spegne sul nascere ogni velleità dell'Atalanta.

Chivu: 6
Non farà una grande partita, ma è uno dei pochi rumeni che sono riusciti a diventare famosi in Italia senza commettere furti e violenze.

J. Zanetti: 6.5
Fa quattrocento partite in serie A. Tutte giocate alla stessa maniera: senza infamia nè lode. Auguri!

Dacourt: 6.5
Non avrà la potenza e il fisico di Vieira, la sua classe, il suo carisma in mezzo al campo, la sua visione di gioco. Ma perlomeno non ha bisogno di una badante.

Materazzi: s.v.
Non fa in tempo a gambizzare nessuno.

Cambiasso: 6
È
un Tiago che non ha perso la voglia di vivere.

Solari: 5
La parabola del governo Prodi: è lì a guidare la sinistra perché non c'era nessun altro.

Maxwell: s.v.
A Solari può invidiare solo la sorella.

Cruz: 7
La punta di scorta più forte del mondo: appoggia, aiuta il centrocampo, dialoga con i compagni, segna, fa salire la squadra. Il Bravo Simac degli attaccanti.

Suazo: 7
Quello che dovrebbe essere Adriano, se al posto dell'alcol gli dessero da bere il bromuro.

Ibrahimovic: 5.5
Dovrebbe cominciare a berlo decaffeinato.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

C'è da dire che quando quei 1500 bambini hanno gridato Atalanta Atalanta la curva interista ha cominciato a fischiare in un modo invcredibile.
Se neanche i bambini possono tifare per una squadra, cosa ne resta del calcio?

Anonimo ha detto...

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